Un posto al sole

Un Posto al Sole, Giada Desideri a Tv Soap: “Claudia è un personaggio positivo e vive in un mondo tutto suo, un po’ bohemienne”

È tornata in scena dopo ventidue anni di assenza e, fin da subito, si è fatta notare per lo scompiglio che ha portato nella quotidianità di diversi personaggi di Un Posto al Sole. Parliamo di Claudia Costa, portata nuovamente in scena dalla sua storica attrice Giada Desideri.

Un ritorno, per certi versi inaspettato, che ha reso molto felice l’interprete di Claudia, come ci ha svelato in questa intervista concessa per Tv Soap.

Un Posto al Sole, intervista a Giada Desideri (Claudia Costa)

Salve Giada, benvenuta su Tv Soap. È stata felice di tornare a far parte del cast di Un Posto al Sole dopo così tanto tempo?

Assolutamente sì, sono stata molto felice. È una proposta, quella di ritornare, che è arrivata in un periodo dove ero totalmente serena nel dire sì. Probabilmente, se mi avessero chiamato qualche anno fa, non avrei avuto la possibilità di andare. C’è sempre un disegno dietro ogni cosa. È questione di energie e di vari impegni che si incastrano, di obiettivi.

Cosa le piace del personaggio che sta riportando in scena? Quali sono i suoi pregi dal suo punto di vista?

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Claudia è un personaggio positivo; ormai è una donna, ma Claudia è sempre stata una ragazza un po’ sopra le righe. Vive in un mondo tutto suo, un po’ bohemienne, se vogliamo. Questo aspetto se l’è portato dietro, anche se con una maturità in più perché gli anni sono passati anche per lei. Claudia è una grande sognatrice, ha sempre avuto questo desiderio di entrare nel mondo dello spettacolo, ma non ha mai avuto grande fortuna e non è riuscita a coronare il suo sogno in maniera concreta.

Sicuramente, Claudia è una donna con tante fragilità, che pian piano traspaiono. Nei prossimi episodi creerà senz’altro scompiglio, come ha sempre fatto da ragazza. Fondamentalmente, è comunque un personaggio positivo, allegro, a tratti spensierato ed autoironico. Sono molto affezionata a lei, anche perché è molto divertente da interpretare.

Scompiglio che, da quanto sembra, andrà a riflettersi tra Mariella (Antonella Prisco) e Guido (Germano Bellavia)…

Sì. Queste sono le sfaccettature del personaggio. In passato, Claudia ne ha combinato diverse. Ci sono buoni presupposti affinché ne combini tante anche adesso; è divertente perché interpretare un personaggio come questo non ti fa annoiare. E, soprattutto, non ti fa pagare le conseguenze che, invece, affronteresti nella realtà.

Ad esempio, a me personalmente non mi si addice fare la sfasciafamiglie. È una cosa che non contemplerei mai perché, per me, gli uomini sposati sono asessuati. Ricoprire dunque dei ruoli del genere mi fa vivere delle esperienze che nella vita non vivrei mai.

Claudia ha una storia all’interno della soap. Dal suo punto di vista,  qual è l’uomo che ha segnato maggiormente il suo percorso?

L’amore maggiormente travagliato, che l’ha segnata, è stato quello con Alberto Palladini (Maurizio Aiello). Si sono ripresi tante volte. Tra gli uomini importanti però cito anche Gabriele Perna (Ettore Bassi), il cugino di Claudia. Era un carabiniere, che ha pagato con la sua vita per difenderla da Lorenzo Macchia, un uomo losco che l’aveva introdotta nel mondo della prostituzione.

E poi come non citare Renato Poggi (Marzio Honorato), che in fondo è stato il primo grande amore di Claudia. E anche lì, per esempio, ha creato scompiglio tra Renato e Giulia (Marina Tagliaferri), insinuandosi nel loro matrimonio. Diciamo che è sempre stata un po’ birichina…

Vedremo Claudia in scena per tanto tempo?

Non lo so, questo non glielo posso proprio dire. Lo scopriremo piano piano. Ragionando in maniera ipotetica, sarei felice di trattenermi. È una situazione lavorativa a cui sono molto legata e riconoscente; è ovvio che rimanere sarebbe una bella cosa, ma non si può dire perché, lo sapete meglio di me, Claudia è imprevedibile.

Esatto. L’ultima volta era andata via in Argentina con Alberto per rifarsi una vita. Lui è però ritornato da solo, con lei che è riapparsa dopo anni.

Proprio così. Insomma, con Claudia non si può mai sapere.

Come ha accolto il pubblico il suo ritorno? Ha letto dei feedback a riguardo?

Mi ha fatto molto piacere vedere, dopo tutti questi anni, quante persone seguano veramente Un Posto al Sole dal 1996. C’era ancora chi si ricordava del personaggio, cosa che non è facile. Dopo Beautiful, siamo il prodotto più longevo in Italia. Continuare a vedere sempre lo stesso programma per ventotto anni è tanta roba; vuol dire che ci sono proprio gli affezionati e sono tanti.

Sicuramente il personaggio di Claudia Costa è anche quello che l’ha fatta conoscere maggiormente dai telespettatori. A volte capita che alcuni attori si infastidiscano nell’essere associati maggiormente ad un ruolo: a lei non è successo questo?

Personalmente sono molto felice di aver portato in scena Claudia; gli autori lo avevano creato, secondo me, in maniera molto accattivante. Claudia è un personaggio che è piaciuto molto; è stato divertente farlo e interpretarlo. Fa parte di noi. Se il pubblico ti identifica in un personaggio, dal mio punto di vista, significa aver fatto un buon lavoro.

E ritornare sul set a distanza di così tanto tempo com’è stato?

Mi sono sentita fin da subito a casa. Oltre ad avere incontrato di nuovo colleghi e amici, con i quali avevo condiviso questa esperienza all’epoca, ho rivisto anche tante maestranze, che sono ancora lì e lavorano con la stessa dedizione ad Un Posto al Sole. È stato davvero come tornare in famiglia. A livello di macchina di lavoro, la produzione è diventata davvero una macchina potentissima, una Ferrari.

All’inizio era davvero un progetto nuovo per tutti; si trattava della prima soap italiana, con un meccanismo di lavorazione ancora inedito e con le difficoltà ovvie del caso. Dovevamo in primis capire come fare partire questa macchina nuova, che adesso è di tipo industriale ed oliatissima. C’è dietro una precisione sconvolgente e si lavora in un ambiente tranquillo, sereno e familiare, senza tensioni. Funziona davvero tutto alla perfezione.

Si può dire che quella di Un Posto al Sole è stata una scommessa vinta, no?

Decisamente sì; è una scommessa vinta grazie a Giovanni Minoli, che comunque ha creduto fin da subito nel prodotto e l’ha imposta perché ci credeva tanto. Bisogna dire inoltre grazie alla Rai, che l’ha sostenuta. La Rai di Napoli, nello specifico, deve molto a Un Posto al Sole perché è un progetto che dà lavoro a tante persone per tanto tempo. La soap ha dato inoltre la possibilità di conoscere e di amare Napoli, che è una delle città più belle del mondo. Una vera e propria cartolina vivente.

A che cosa si deve il successo della soap? Che cosa spinge il pubblico a seguirla dal lontano 1996?

Secondo me il successo dipende dal fatto che Un Posto al Sole sia così attuale; ad esempio, il giorno di Natale c’è la puntata dedicata. Avendo uno scatto molto breve, di circa un mese e mezzo, dalle riprese alla messa in onda, gli autori hanno davvero la possibilità di cavalcare le situazioni attuali.

Inoltre, Un Posto al Sole è quel programma che ti fa compagnia per una mezz’ora mentre, magari, prepari la cena. E così accompagna la tua quotidianità: ti rivedi in molti personaggi. Rappresenta la vita reale, non artefatta, che ci accompagna tutti i giorni, anche se a volte viene romanzata. Pur essendo vero che, in certi casi, la vita che viviamo è più surreale di alcuni film.

Ci sono altri progetti ai quali si sta dedicando al di là della soap?

Per adesso mi dedico a Un Posto al Sole. Quando faccio le cose, preferisco dedicarmici completamente, nel bene e nel male. Tuttavia, non si può mai sapere: essendo una macchina così oliata, se dovessero venire altre situazioni si possono sicuramente incastrare. Quindi mai dire mai.

C’è un sogno professionale che vorrebbe raggiungere? Un ruolo che, magari, vorrebbe interpretare?

Ho sempre avuto come sogno quello di interpretare un ruolo rinascimentale. È un’epoca che a me è sempre piaciuta moltissimo, sia nell’arte, che nella storia. La parola stessa, Rinascimento, include per me qualcosa di molto positivo.

Chi è Giada Desideri nella vita di tutti i giorni? Che cosa le piace fare nel tempo libero?

Da ragazza, andavo a cavallo e mi piaceva tantissimo l’equitazione, così come il nuoto. Sono sempre stata un po’ un pesciolino in acqua. Posso dirle che la recitazione non è stata il mio sogno fin da piccola; è capitato tutto per caso ed è diventata poi una professione, che amo tantissima.

Da bambina volevo fare il medico; era quello il mio desiderio. Nella vita però ci sono le cosiddette sliding doors. Mi è quindi capitato a fare il percorso d’attrice. Ogni tanto mi chiedo cosa sarebbe successo se mi fossi impegnata su un altro dei miei sogni, lasciando da parte il mondo dello spettacolo. Chissà dove sarei e chi sarei adesso, ma sono soddisfatta di quello che ho e dove sono arrivata.

Beh, d’altronde il percorso d’attrice è iniziato quando era una ragazzina. Aveva circa tredici anni…

Sì. E ha preso il via con Luigi Comencini, è stato un bel debutto. Non avevo sicuramente le idee chiare su ciò che volevo fare. L’ho vissuto comunque con grande entusiasmo perché ero cosciente del valore di quello che stavo facendo. Anche se all’epoca lo vedevo un po’ più come un gioco, non era il mio chiodo fisso fare l’attrice. Non pensavo avrei fatto questo mestiere anche da grande.

Diciamo che ho avuto la fortuna di avere degli eventi, per lo più prestigiosi, capitati per caso senza troppa fatica. In ogni caso, nel mio percorso ho poi seguito delle scuole e ho studiato. Anche se all’inizio è capitato tutto un po’ per caso.

Ultima domanda. Quando ha deciso che quello che sembrava un gioco sarebbe diventato il suo mestiere?

Non c’è stato un vero e proprio momento specifico; è capitato tutto in maniera molto graduale, è stato il frutto di un percorso costante. Quando mi sono trasferita per due anni in America a studiare, ci ho messo tutto l’impegno necessario, sia economico dei miei genitori, sia professionale. Seguici su Instagram.

Con la collaborazione di Sante Cossentino per MassMedia Comunicazione

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